Schemi elettrici per impianti analogici
Schemi elettrici per impianti analogici
Gestire dal punto di vista elettrico un impianto, è forse la parte più difficile nel costruire un plastico ferroviario. Essenzialmente un impianto elettrico deve fornire energia al treno, tramite i binari ed agli accessori come deviatoi, segnali ed illuminazione.
Energia per trazione
E’ fornita dall’alimentatore e deve poter essere regolata per poter comandare la locomotiva. Un alimentatore può alimentare uno o più locomotive contemporaneamente, dipende dal loro consumo. Un modo semplice per saperlo è sommare il consumo di ogni singola locomotiva che si vuole manovrare simultaneamente misurato in mA (milliampére) e compararlo quello di uscita dell’alimentatore: se non lo supera la cosa è possibile. La corrente di trazioni varia da 0 fino a 12 o 15 V. Per far in modo che le locomotive non si scontrino tra loro, è necessario creare nel tracciato delle sezioni isolate, comandate da un’interruttore, dove posizionare le locomotive che non devono essere in movimento. Tali sezioni vanno posizionate normalmente nelle stazioni o all’interno dei tunnel. Concenttualmente è semplice, un po’ meno crearlo.
Energia per accessori
Un deviatoio, un semaforo, una piattforma girevole, sono alimentati da corrente alternata compresa tra 12 e 25 V. Bisogna collegare ogni accessorio sia all’alimentatore sia al comando che lo manovra. Per sapere se un alimentatore è in grado di fornire energia a tutti gli accessori, anche in questo caso bisogna sommare il consumo di ogni singolo accessorio e verificare che non superi il valore di uscita dell’alimentatori. I valori sono sempre i mA (milliAmpére) o A(ampére).
Quanto detto in precedenza vale solamente per impianti tradizionali. Con gli impianti digitali le cose cambiano parecchio, soprattutto per la trazione.
Esempi di schemi elettrici | |
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![]() | TimerQuando il treno arriva nella zona di arresto, il timer toglie automaticamente la corrente, per un intervallo di tempo regolabile. Dopo di che la ripristina, facendo ripartire il treno. Funziona in entrambi i sensi di marcia |
![]() | RallentamentoSpiega come usare un diodo per rallentare la marcia del treno in discesa, senza influenzarne la velocità in salita. Nella zona di rallentamento, la tensione di alimentazione é ridotta, tramite una resistenza o più resistenze R, solo per i treni in discesa. |
![]() | Deviatoi con influenza su treni e segnaliLo schema viene utilizzato di solito nelle stazioni: l’alimentazione nelle zone di arresto, viene fornita alternativamente da un relè accoppiato ad un deviatore ed azionato dagli stessi comandi, P1 e P2, del deviatoio. In tal modo la corrente fluisce nei punti 1 e 3 oppure nei punti 2 e 4. Inoltre nei punti 1 e 3 la corrente continua e serve per alimentare i punti di arresto. Nei punti 2 e 4, alimenta le luci dei semafori, in modo da presentare il verde quando il treno parte, il rosso quando é fermo. Spesso questo schema è incorporato nei deviatoi. |
![]() | RacchettaQuesto schema permette di percorrere una racchetta senza inconvenienti. L’alimentazione all’interno della racchetta viene fornita da un relè accoppiato ad un deviatore, comandato assieme al deviatoio. Questo fa in modo che a seconda della posizione del deviatoio, cambi il senso di marcia del treno all’interno della racchetta, che può essere percorsa in entrambi i sensi. Con un paio di interruttori reed, che si affiancano a quelli del deviatoio P1 e P2, si può automatizzare il percorso. Questo schema funziona anche per impianti digitali. |
![]() | Automazione di una linea del tipo da punto a puntoHo utilizzato spesso questo schema: si tratta in pratica di regolare la marcia di un treno che compie un percorso del tipo da punto a punto, facendo la spola tra due stazioni. Quando giunge in una delle 2, entrando nelle zona di arresto, fa scattare l’interruttore reed, che tramite il solito relè, inverte la polarità nel circuito di alimentazione dei binari, cambiando il senso di marcia al treno. Questi però, non inizia subito il percorso di ritorno, ma per il fatto di essere nella zona d’influenza del timer, resta in attesa per il periodo di tempo impostato nel timer. L’inversione di marcia può essere comandata anche dagli interruttori P1 e P2. |